Ritratti
Il volto è la parte di noi che più ci rappresenta, come le mani, attraverso le quali è possibile risalire allo stato sociale di ciascuno, rivelandone la personalità .
Attratta in primis dallo sguardo delle persone, a quelle “prescelte” ho chiesto di mostrarmi le loro mani.
L’ho chiesto a molta gente, differente per etnia, per professione e categoria sociale. Pensando che tutti rispondessero allo stesso modo, ho dovuto in realtà constatare il contrario. La domanda che credevo facile “come mostra le mani guardandomi? ” ha sollevato palese imbarazzo anche nei soggetti più inaspettati che, nei pochi scatti loro riservati, hanno reagito porgendole in modo dimesso ma personale, dando vita a espressioni, verità e atteggiamenti diversi.
Nel suo processo il lavoro si è così arricchito precisandosi: se ciascuno nel modo di porgere le mani diventava un po’ il protettore della propria scelta di vita e del proprio mestiere, allora mi è stato chiaro che avrei dovuto tentare di trasformare quei mezzi busti in icone. Ne è scaturita un’artificiosa e perseguita santificazione da vivi per coloro che ho scelto e che hanno messo in mostra, con le parti sempre esposte della loro persona, il volto appunto e le mani, il sottile gioco d’identificazione con quel “saper fare” appassionato in cui ciascuno racchiude il senso della propria vita.